RAIANO. Situazione di stallo per
la vicenda dello stabilimento termale
di Raiano, all’asta giudiziaria
ormai da tre anni. Nonostante
la base d’asta quasi dimezzata
iniziali 4.850.000), le sedute vanno
regolarmente deserte. A questo
punto ci si comincia a chiedere se
la sistematica rinuncia all’acquisto
dello stabilimento da parte dei vari
operatori interessati sia solo un’attesa
strategica in attesa che il prezzo
scenda ulteriormente, oppure la
costatazione che, purtroppo, il degrado
della struttura sia ormai senza
ritorno. Il curatore fallimentare,
l’avvocato Gabriele Tedeschi, entro
un mese dovrà decidere se abbandonare
la via dell’asta pubblica per
passare alla trattativa privata. Un
sistema che, a suo dire, potrebbe
velocizzare l’iter e verificare direttamente
se da parte degli eventuali
acquirenti ci sia o meno la volontà
di acquistare l’immobile. «Comunque
– precisa – anche in questo
caso dovremo procedere con atti
di evidenza pubblica». La decisione
dovrebbe essere presa appena sarà
nominato il nuovo giudice delegato
del tribunale di Sulmona, carica
attualmente vacante. Cosa che dovrebbe
avvenire ai primi giorni di
novembre. Ma l’orientamento sembra
questo. Lo stesso Tedeschi, a
giorni, dovrebbe inoltre incontrarsi
finalmente con il sindaco di Raiano,
Marco Moca, per informarlo della
situazione in atto e per cercare di
capire anche la strategia dell’amministrazione
comunale in merito alle
Terme. Meglio tardi che mai, a otto
mesi dall’insediamento della nuova
amministrazione raianese. Si perché
le Terme non sono certo l’ultimo
dei problemi che oggi sono sul
tappeto nel paese. p.d’al.
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