Panico Per l'annuncio di una forte scossa la gente è scesa in strada
Barbara Delle Monache SULMONA È stata una giornata di panico quella vissuta ieri a Sulmona e dintorni, a causa dell'annuncio di una forte scossa di terremoto attesa per la serata. La popolazione si è riversata in strada, centinaia (500, per la precisione), sono state le telefonate ai Vigili del fuoco ai quali i cittadini si sono rivolti per chiedere informazioni. Ma andiamo per ordine. Un terremoto, vero, ieri a Sulmona, c'è stato ed è quello registrato dai sismografi dell'Istituto nazionale di geofisica e Vulcanologia alle alle ore 10,43 con magnitudo 3.8 e epicentro tra Cansano, Campo Di Giove, Pettorano Sul Gizio e Pacentro. Poi, è arrivata la prima telefonata al sindaco di Sulmona, Fabio Federico, con la quale si annunciava il «caricamento di uno sciame sismico che sarebbe sfociato in una scossa di terremoto di intensità più elevata della prima». La seconda è giunta alla Protezione Civile di Sulmona, coordinata dall'assessore Enea Di Ianni e poi ancora al Commissariato di Polizia di Sulmona e alla Polizia Municipale. Presto si è scatenato il panico con i cellulari intasati dalle chiamate e dai messaggi recanti l'annuncio di un terremoto distruttivo. Tanta gente è scesa per strada, qualcuno già con la valigia alla mano. Una vera evacuazione. A Bugnara la popolazione si è rifugiata al campo sportivo, a Pettorano durante la messa della domenica il parroco ha invitato i fedeli ad uscire, a Pacentro c'è chi è sceso per strada con i materassi ed infine ad Introdacqua un furgoncino rosso non ancora identificato, annunciava l'evento sismico con un megafono. Allarme anche nella struttura penitenziaria di via Lamaccio e nell'ospedale Santissima Annunziata. Dalla sede della Protezione Civile in continuo smentire «è una bufala state tranquilli». Dalla tarda serata di ieri il dirigente del Commissariato di Sulmona, Egidio Labbro Francia, in accordo con la Polizia Municipale sta valutando se procedere a termini di legge verso chi ha generato il procurato l'allarme
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