L’AQUILA. Quando riusciamo a parlarci Giampaolo Giuliani è uscito da trenta minuti dalla questura dove è andato per sporgere una denuncia contro ignoti.
Nel pomeriggio la figlia gli ha fatto vedere una sua intervista su You Tube e lui adesso disconosce il contenuto di ciò che è riportato.
Raggiungerlo telefonicamente è una impresa ardua.
Il telefono è staccato («quando lo accendo succede il finimondo, mi telefonano in continuazione da tutta l’Italia», ci dirà poi).
Alle 21.40 risponde la moglie:«mio marito è impegnato a guidare», poi si fermano e passa il telefono al marito.
E qui il tecnico racconta un pomeriggio di inferno, culminato con quel video che è finito su You Tube e che lui, sostiene, è un montaggio di sue dichiarazioni.
Si riferisce all’intervista di Byoblu? (gliela facciamo ascoltare per circa 30 secondi)
« No, quella è giusta», dice in un primo momento, «quella di cui parlo io la trova digitando “27 aprile radon”. Lì ho sentito diversi toni di voce, proprio come se ci fossero stati dei tagli».
Ma quella che salta fuori è proprio l’intervista del blogger Claudio Messora.
Nel grande bailamme del pomeriggio poi altri organi di informazione avrebbero riportato a stralci il senso della intervista forse in maniera non appropriata, sospetta Giuliani, da qui al panico il passo è stato breve.
Giuliani si chiede subito come è possibile che nel video si vedano anche le immagini del radon in aumento: «quelle immagini non possono essere trasmesse, se le stanno contendendo in tutto il mondo, sono necessarie per alcune ricerche scientifiche. Qui c’è qualcuno che si sta comportando male… ci sono deficienti in giro…», dice spazientito.
E racconta ancora: «quei grafici si trovano sul mio sito… li ho dati ad alcune persone a L’Aquila per farli monitorare evidentemente qualcuno li ha presi senza chiedere il permesso».
Ed è possibile che così sia scattato l’allarme?
Questo Giuliani non lo sa.
E’ certo che «questo pomeriggio dalla Regione», dice, «hanno fatto evacuare alcune aziende della zona dicendo che io avevo lanciato l’allarme. Qui c’è una situazione paranoica», dice ancora concitato.
«Da più di un mese mi si addebitano eventi catastrofici», aggiunge, «cosa anche impossibile perché le nostre previsioni non possono essere fatte con non più di 6-8 ore di anticipo. Io ho detto semplicemente che c’è un aumento del radon che può scaricare anche in diverse scosse di piccola intensità, come poi avvenuto nel pomeriggio e mi sono augurato che non ci sia una scossa forte».
E così la decisione di andare alla questura: «sono andato a denunciare dove tra l’altro non hanno nemmeno la connessione. Mi hanno detto che è importante che io abbia denunciato e indagheranno».
A questo punto i misteri sembrano aumentare ma è certo che ogni tipo di reazione inconsulta è assolutamente ingiustificabile.
Le autorità continuano a rassicurare perché «non si possono prevedere scosse sismiche né dove né quando».
Forse ha ragione il presidente Chiodi che stasera ha invitato gli abruzzesi ad una nuova consapevolezza: da oggi in poi dovremo imparare a convivere con il terremoto.
Alessandro Biancardi 27/04/2009 22.11
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