lunedì 13 luglio 2009

Gaspari: ricostruire le seconde case. Colantoni: quella notte ho visto il colore del Radon(www.rete5.tv)









RAIANO – “Non bisogna escludere le seconde case, questa distinzione non è stata mai applicata in nessun terremoto precedente”. Così l’onorevole Remo Gaspari durante il suo intervento al convegno: “Il terremoto de L’Aquila: conoscere e convivere con il fenomeno, prevenzione e difesa” organizzato da Ferdinando Colantoni presidente del Centro Studi per il Progresso e patrocinato dal comune de L’Aquila. Nella sala convegni dell’edificio degli Zoccolanti a Raiano, Gaspari che ieri ha compiuto ottantotto anni ha aggiunto, “Le seconde case sono vitali per il mantenimento dei nostri centri. Sono convinto” ha aggiunto “Che il governo ricostruirà anche queste”. Poi una comparazione con il terremoto del Molise “Per questa regione il terremoto del 2002 è stato molto circoscritto dal punto di vista dei danni, però i decreti sono stati estesi a tutto il Molise da subito, alla fine avevano acquistato anche i motoscafi. Quindi va bene, nella fase di emergenza, circoscrivere il territorio interessato, però poi sarà necessario un’estensione limitata a chi
effettivamente ha subito danni. Inoltre” ha aggiunto con la classica lucidità e passione che ancora lo contraddistinguono, “La ricostruzione dovrà essere fatta con criteri moderni salvaguardando le bellezze artistiche e storiche del territorio, in modo da amplificare nel tempo, l’effetto vetrina del G8”. Dopo Gaspari la parole è passata all’onorevole Paola Pelino, che si è detta convinta che il governo interverrà anche per chi al momento non vive l’emergenza. Di segno leggermente diverso l’intervento del parlamentare UDC Pierluigi Mantini che ha ricordato gli slogan, “yes we camp” e “il pessimismo lo lasciamo ad occasioni migliori”. Due motti che oltre a fare il giro del mondo, hanno portato alla luce l’acume e le difficoltà di chi sta tuttora in tenda. Poi c’è stato il ricordo personale legato alla tragica notte del 6 Aprile del presidente Ferdinando Colantoni, “Casa mia si muoveva come una nave in burrasca, ricordo che appena sono riuscito a vedere, tutta L’Aquila era avvolta dal colore rosa acceso del radon frammisto alla polvere. Una immagine che mi ha impressionato”. Un ricordo che ha dato lo spunto al direttore del dipartimento scienze della terra de La Sapienza Vincenzo Ferrini, “Al momento non c’è nessun modo deterministico per prevedere i terremoti, al massimo si possono fare delle correlazioni storiche ma siamo sempre nel campo delle probabilità. Importante” ha detto il professore “E’ sapere come costruire e su quale terreno vengono realizzate le strutture. Con il mio dipartimento” ha concluso “Dedicheremo qualche anno a studiare il suolo aquilano e a misurarne le pericolosità”. Federico Cifani

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