I commercialisti peligni e marsicani aspettano ora gli emendamenti
30 giugno Oggi la scadenza, ma la mora è solo del 2,5%
«Stop alla restituzione delle tasse se prima non si guarderanno gli emendamenti alla finanziaria». Lo sostengono i dottori commercialisti della Valle Peligna e della Marsica che invitano i cittadini a non pagare, entro il termine previsto, quello di oggi, soprattutto dopo la presa di posizione di ieri del presidente della Provincia dell'Aquila, Antonio Del Corvo. Insomma, nessuna preoccupazione dato che la mora da versare in caso di mancato pagamento è del 2,5 per cento ed è proporzionata chiaramente alla prima rata omessa che sarebbe proprio quella di giugno. Si parla quindi di pochi euro che certo non andranno a penalizzare in maniera esagerata il contribuente. Dunque si può attendere sperando in un riscontro positivo per tutti i comuni, non solo quelli dell'area cratere. «Aspetteremo il testo dell'emendamento e poi vedremo cosa accadrà - così si è espresso l'ordine dei commercialisti di Sulmona - se la risposta sarà negativo non faremo altro che ravvedere la restituzione della prima rata più la mora nel versamento del secondo mese, quello che riguarda luglio». I commercialisti peligni e marsicani non mollano e continuano a chiedere la parità di trattamento visto che tutti hanno dovuto fare i conti con il sisma del sei aprile scorso, chi più chi meno. E così, si chiede nuovamente anche un differimento del termine del 30 giugno. I dottori commercialisti della Valle Peligna e della Marsica continuano la loro protesta insieme e hanno cominciato già una serie di incontri per esaminare attentamente la problematica delle tasse. «Quella che stiamo vivendo è veramente una situazione ingarbugliata – sottolinea Augusto D'Alessandro – presidente dell'ordine di Avezzano -, oltre alle aziende tantissimi singoli contribuenti e tra questi anche i pensionati, si troveranno ad affrontare incredibili difficoltà. Ciascuno dovrebbe autonomamente ricavare la somma dal Cud, trovare i codici che non ci sono, predisporre il modello F24 e chiedere la rateizzazione:insomma l'assurdo. Nella Marsica sono oltre 100 mila le persone interessate». Senza un serio intervento dell'autorità si rischia il caos; migliaia di lavoratori e pensionati dovranno pagare la mora all'Agenzia delle Entrate quindi sarebbe più logico, come chiede l'Ordine, porre l'onere a carico dei sostituti d'imposta che già dispongono dei dati. Il problema, è legato proprio al fatto che in tempi così ristretti non è stato nemmeno possibile capire quanto è l'importo da restituire. A sostegno della battaglia condotta dai commercialisti è arrivata nei giorni scorsi anche la presa di posizione in merito alla restituzione delle tasse dei sindacati ed in particolar modo lo Spi-Cgil che ha avanzato formale richiesta al commissario per la ricostruzione Gianni Chiodi affinchè la sospensione delle tasse venga restituita con la cartella esattoriale o con trattenuta operata direttamente dagli enti erogatori come avvenuto nel terremoto dell'Umbria e della Marche.
Nessun commento:
Posta un commento