venerdì 24 luglio 2009

Fuori del «cratere» ora sale la tensione Paesi esclusi dal decreto I sindaci pronti a restituire la fascia tricolore e a promuovere azioni legali



SULMONA Una lettera aperta e una planimetria in allegato che contesta "l'assurdità" della metodologia di rilevazione della macrosimica e degli effetti provocati dal terremoto del 6 aprile scorso in tutta la provincia dell'Aquila. Ad impugnare carta e penna, il sindaco di Raiano, Enio Mastrangioli, che si è detto pronto a dimettersi da sindaco visto che si sente offeso e indignato nella sua carica di primo cittadino. Scelta questa, che sarà posta anche all'attenzione delle forze politiche locali in un incontro che si terrà oggi. La missiva è stata inviata al Sottosegretario Guido Bertolaso, al suo vice Bernardo de Bernardinis, al Prefetto dell'Aquila Franco Gabrielli, al presidente della Regione Gianni Chiodi e all'Anci Abruzzo. E poi ancora ai parlamentari abruzzesi Paola Pelino, Maurizio Scelli, Giovanni Lolli, Pierluigi Mantini, Filippo Piccone e Giovanni Legnini, affinché si adoperino in difesa del territorio e per l'applicazione di procedure eque e trasparenti e rispettose dei diritti di tutti. In chiosa al documento, Mastrangioli invita i responsabili a convocare nel più breve tempo possibile un incontro per discutere sul decreto. Dello stesso avviso il sindaco di Secinaro, Giuseppe Conlantoni che ha detto: «L'estensione del cratere non tiene conto delle reali condizioni dei territori colpiti dal sisma, ma volge a interessi particolaristici. La tutela dei piccoli centri è affidata a pochi che decidono con poca obiettività». A sottolineare, invece, il rischio di restare fuori dalle scelte di programmazione di un territorio unico è stato il sindaco di Molina, Luigi Fasciani. Monta la protesta anche tra i sindaci della montagna teramana i cui comuni sono stati esclusi dall'ampliamento del decreto, tanto che si dicono pronti a restituire la fascia tricolore nelle mani di Bertolaso e a promuovere azioni legali verso una decisione che non tiene conto dei reali danni causati dal sisma del 6 aprile alla montagna teramana. «Non sappiamo più come mantenere la calma tra la popolazione - commenta il sindaco di Crognaleto Giuseppe D'Alonzo - e riteniamo scandaloso che mentre comuni come Isola e Crognaleto sono stati esclusi, altri che non sono stati minimamente toccati dal terremoto siano stati inclusi nel cratere».

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